Dopo la calma del Peak District,
tuffarci nella caotica ed esagerata Blackpool,
per me è stato traumatico.
C'è stato un tentativo di ammutinamento,
"io da qui non mi muovo più"
è quello che mi sono sentita dire da mio figlio di 10 anni.
Blackpool è una nota città balneare
a poca distanza da Liverpool e Manchester,
affacciata sul mare d'Irlanda,
una spiaggia lunga più di 20 km,
un comodissimo tram la percorre per tutta la sua lunghezza,
ed è stato bello salire e scendere per raggiungere tutti i suoi Pier.
Parchi acquatici, montagne russe altissime, sale giochi enormi,
ogni sorta di divertimento esistente al mondo
qui lo trovate.
Tutta Blackpool è dominata dalla sua Tower,
si rifà alla Torre Eiffel,
alta 158 metri.
inaugurata nel 1894.
Naturalmente non poteva mancare la sua visita,
io soffro di vertigini,
quindi ho lasciato il piacere a mia sorella e a quel simpaticissimo figlio che mi ritrovo,
ancora adesso mi prende in giro.
Ecco le foto che lui ha scattato dall'alto della torre,
faccio notare che l'ultimo piano è tutto a vetri,
compreso il pavimento.
Mentre loro si godevano la vista,
mia figlia ed io ce la spassavamo nella spiaggia deserta per il forte vento.
Il lungomare sottostante la torre
sembra una pagina di giornale,
sopra la versione dall'alto,
sotto la versione dal basso
Tutta Blackpool è una sorpresa,
ad ogni angolo strane e giganti sculture e opere d'arte
davanti a questo bar sono rimasta sbigottita,
lap-dance, slot-machine e il Ché,
non c'è più religione,
ma forse al Ché sarebbe piaciuto.
Blackpool mi ha lasciata sconcertata,
l'ho trovata in certi casi assurda e pacchiana,
ma sicuramente da visitare.
Ancora due cose su questa città,
ha dato i natali nel 1959 ad un mito della mia adolescenza,
Robert Smith,
poi è una città accessibile,
anzi ACCESSIBILE,
in ogni luogo della città possono arrivare le sedie a rotelle,
dal mare ai parchi,
una cosa che mi ha lasciato l'amaro in bocca,
mettendola a confronto con molte città italiane impraticabili per i disabili.
Blackpool vedere per credere,
alla prossima puntata,
ritorno alla tranquillità.
Angela