giovedì 20 febbraio 2014

La solitudine

Quando la routine inizia a pesare,
quando ti sembra di essere in trappola,
non c'è niente di meglio che stare per un attimo SOLI.
 
 
 
Ho scelto Erto (PN),
tristemente famoso per la tragedia del Vajont,
per una mattinata in solitudine.


 
Girovagare per le case abbandonate
fa uno strano effetto,
la testa brulica di pensieri,
ma l'animo si riempie di tranquillità.














Chi non ama la solitudine non ama neppure la libertà,
perché si è liberi unicamente quando si è soli.
 
Arthur Schopenhauer

sabato 1 febbraio 2014

Pointe du Raz

Spesso gli amici mi chiedono quale sia il faro più bello che io abbia visitato,
la scelta è molto difficile,
soprattutto dopo quelli esplorati l'estate scorsa,
di una cosa sono certa,  Pointe du Raz è nella Top 10.
 
 
I luoghi sembrano diversi a seconda del proprio stato d'animo,
almeno a me succede così,
negli anni sono tornata più volte in questo luogo
e la sua bellezza rimane immutata.
 
Sono arrivata qui la prima volta in un tardo pomeriggio di fine settembre,
percorrendo a piedi un piccolo tratto della Grande Randonnée n° 34,
ero stanca e dopo aver visitato in lungo e in largo il Pointe du Raz
ho aspettato il tramonto seduta atterra vicino al muro di cinta del faro,
al riparo dal vento.
 

Ad un tratto sbucò un cane da pastore,
in un primo momento mi spaventò,
ma subito capii che le sue intenzioni erano pacifiche.
Rimase li seduto accanto a me una decina di minuti
poi dall'angolo apparve un vecchio barbuto e zoppicante
(all'epoca mi sembrò un vecchio,
ma ripensandoci avrà avuto l'età che ho io adesso),
il cane gli andò incontro,
l'uomo mi sorrise e mi disse qualcosa in francese che io non capii,
me lo ripetè in inglese:
"Va tutto bene?",
io risposi: "si, grazie!",
continuò: "sei sicura vada tutto bene?",
ed io: "si, tutto bene, grazie!",
mi sorrise nuovamente e come era arrivato se ne andò con il suo cane.
In tutto quel tratto di brughiera c'eravamo solo noi tre.
Anche per me era arrivato il momento di ripartire,
prima che il buio calasse sulla scogliera dovevo raggiungere il mio alloggio.
 
Spesso ripenso a quello strano incontro
e al perchè mi sia rimasto così impresso.
A volte i viaggi in solitaria fanno strani effetti.
 

 
Sulla costa bretone si incontrano tanti e spettacolari fari
ma qui la statua di Notre Dame des Naufragés fa la differenza.
 
Questa grande statua di marmo di Carrara fu scolpita
dallo scultore polacco Cyprian Godebski,
come omaggio ai marinai dispersi,
fu posta a 200 metri dalla punta estrema
e qui sopravvive alle tempeste dal 1904.
 


La preghiera posta alla base cita:
"Soccorrimi, o Dio, al Raz:
la mia nave è così piccola
e il mare è così immenso".
 


 
 


 
Da qui parte il Sentiero Europeo 5
che collega Pointe du Raz a Venezia,
un percorso di ben 3050 km.

 
CURIOSITA'
 
Mi ricordavo di un piccolo hotel arroccato sulla scogliera del Pointe du Raz:
l'Hotel de l'Iroise.
Ma nelle mie due ultime visite l'hotel non c'era.
In un negozio di souvenir,
vedendo una cartolina che lo raffigurava,
ho chiesto informazioni e mi hanno raccontato la sua storia:
l'hotel fu aperto nel 1950,
nel 1989 il governo francese istituì al Pointe du Raz un parco nazionale
e decisero che tutti gli edifici al suo interno dovevano essere abbattuti,
dopo anni di battaglie e petizioni della proprietaria Marie Le Coz,
il 6 febbraio 1997 in meno di mezz'ora,
l'hotel fu demolito dai bulldozer.
 




Ma un luogo così delizioso che male poteva fare?
Quanti obbrobri dovremmo demolire nel nostro paese?
 


E dopo questo racconto sconclusionato
di tanti ricordi messi insieme
e queste immagini poco chiare perché sono vecchie foto scannerizzate,
auguro a tutti voi di fare un salto a Pointe du Raz.
 
Un abbraccio
Angela


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