Ieri mattina appena alzati mio marito ha fatto una proposta:
"andiamo a trovare i tuoi parenti a Trento",
fuori c'era il diluvio universale,
non mi sembrava la giornata adatta,
ma siccome questa è un'occasione più unica che rara,
ho preparato bambini e regalini vari e per le 8.30 eravamo già per strada.
Per fortuna all'altezza di Pergine Valsugana aveva smesso di piovere,
e un pallido sole riscaldava l'ambiente.
Abbiamo fatto una bella sorpresa ai miei zii,
era da quasi sei mesi che non li vedevo,
siamo rimasti con loro per pranzo poi verso le 14.00
siamo ripartiti per casa.
Siccome i bambini si erano annoiati
ho pensato di fare una piccola deviazione,
mi sono diretta verso la Val di Cembra e
in poco più di 15 minuti
sono arrivata al parcheggio delle Piramidi di Segonzano,
un capolavoro della natura,
eleganti colonne, alte talvolta fino a 20 m,
tra cui alcune sono coperte da una grossa pietra di protezione.
Qui vengono chiamati "omeni de tera", uomini di terra.
Nel periodo Quaternario i ghiacciai dell'Alvisio
abbandonarono nella Valle del Rio Regnana,
una quantità considerevole di materiale
che formò enormi depositi morenici
costituiti da una mescolanza di materiale finissimo
con ciotoli e grandi massi.
Questi accumuli sono dovuti alla disgregazione
e al disfacimento delle creste e dei fianchi della montagna,
operata dal movimento del ghiaccio.
Nel corso dei millenni,
l'azione erosiva dell'acqua ha dato origine alla formazione delle piramidi.
La leggenda delle piramidi:
a certe ore del giorno la luce soffusa del sole
le rende simili ad un castello irreale delle fate.
La leggenda racconta che dei folletti
frequentavano le foreste della valle,
finché un giorno per punizione
visto che mostravano poco rispetto per la natura
vennero pietrificati dalle forze divine
dando così origine a queste strane forme di terra.
Nella foto sotto veduta della Val di Cembra con i vigneti del Muller Turgau
Buona domenica a tutti.
A presto
Angela